Possibile rischio per la tenuta dell’UE, divisorio il tema immigrazione

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L'Europa si trova di fronte a una sfida esistenziale che potrebbe mettere in discussione l'unità dell'Unione Europea (UE). L'emergenza migratoria che si è recentemente manifestata lungo le coste italiane ha sollevato interrogativi cruciali sulla capacità dell'UE di affrontare in modo coerente e unito una delle sfide più pressanti dei nostri tempi. Le parole di Josep Borrell, Alto rappresentante dell'UE per la Politica estera, nel corso di un'intervista al quotidiano britannico Guardian, riflettono una crescente preoccupazione per le conseguenze dell'immigrazione in Europa.

Borrell ha affermato che l'immigrazione rappresenta una crescente divergenza all'interno dell'UE, potenzialmente diventando una forza disgregante per l'Unione. Questo commento riflette la realtà di una Europa dove il vento del nazionalismo soffia sempre più forte. Tuttavia, Borrell sostiene che questa tendenza non sia principalmente dovuta a un avversione generale nei confronti dell'UE o delle sue istituzioni, ma piuttosto al continuo afflusso di migliaia di migranti sulle coste settentrionali del Mediterraneo.

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Il capo della diplomazia europea ha sottolineato che il nazionalismo in aumento in Europa è più una questione legata all'immigrazione che all'euroscetticismo. Nonostante la Brexit fosse stata inizialmente vista come un'epidemia contagiosa, Borrell suggerisce che sia stata più simile a un vaccino, con pochi altri paesi che mostrano un interesse genuino per l'uscita dall'UE. L'Europa ha dimostrato di essere in grado di resistere all'uscita di uno dei suoi membri più importanti.

Borrell ha evidenziato che la crisi migratoria attuale ha radici profonde, con la guerra in Libia nel 2011 e la guerra civile siriana nel 2012 che hanno agito come detonatori per l'emergenza migratoria. Tuttavia, non nega la possibilità che Putin e la Russia possano trarre vantaggio da questa situazione per indebolire i paesi europei e minare la forza delle democrazie europee.

La mancanza di una politica migratoria comune è stata citata come uno dei principali ostacoli nell'affrontare questa sfida. Il recente Memorandum siglato dall'UE su iniziativa dell'Italia è stato descritto come un primo passo necessario verso una strategia difensiva comune per i confini esterni. Borrell riconosce che la Tunisia e il suo governo potrebbero rappresentare un ostacolo in questo momento, ma insiste sul fatto che la tutela degli interessi dell'Europa rimanga una priorità per i diplomatici.

L'Alto rappresentante sottolinea che, nonostante le profonde differenze culturali tra i 27 Stati membri dell'UE, è imperativo affrontare l'immigrazione in modo serio, poiché l'UE rischia di sfaldarsi. Borrell riconosce che, paradossalmente, l'Europa ha bisogno dei migranti per far fronte alla sua crescita demografica in calo da anni. L'approvvigionamento di capitale umano dalla sponda sud del Mediterraneo è fondamentale per affrontare il declino demografico dell'Europa e garantire la sopravvivenza economica del continente.

Le parole di Borrell fanno eco all'allarme lanciato dal premier italiano, Meloni, durante l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, sottolineando la necessità di una collaborazione tra governi per contrastare i trafficanti di esseri umani e affrontare la sfida epocale delle migrazioni di massa. L'Europa si trova ad affrontare un dilemma difficile, in cui deve bilanciare le preoccupazioni nazionali con la necessità di un approccio unito e umanitario all'immigrazione. La soluzione a questa sfida potrebbe plasmare il futuro dell'Unione Europea e la sua capacità di reagire alle crisi globali.

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