Rapporti Brasile, Cina e Russia

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Redazione Financial Panorama

Negli ultimi anni, il Brasile si è trovato al centro di un dibattito internazionale riguardante le sue relazioni con la Russia e la Cina. Il presidente Lula è stato al centro delle critiche per la sua apparente avvicinamento a questi paesi, ma una panoramica più attenta della situazione rivela un quadro complesso in cui gli interessi economici giocano un ruolo cruciale.

Nella sua prima presidenza (2003-2010), il Brasile ha guadagnato una reputazione di non allineamento e di affinità con le nazioni emergenti, culminando nella creazione dei Brics nel 2006. Tuttavia, il secondo mandato di Lula sembra segnato da un'insolita irritazione verso l'Occidente, una maggiore avvicinamento alla Cina e una presunta neutralità tra Ucraina e Russia, oltre a critiche al dominio del dollaro nei commerci globali.

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È indubbio che il Brasile abbia subito una trasformazione significativa nel corso degli anni. La politica estera attuale potrebbe essere guidata più da motivi economici che da convinzioni politiche. Mentre le affermazioni del presidente potrebbero sorprendere, l'avvicinamento ai Brics non è un fenomeno nuovo. Anche il suo predecessore, Jair Bolsonaro, pur mostrando affinità con l'ex presidente americano Donald Trump e criticando la Cina, ha instaurato relazioni ancor più strette con Pechino. Questa decisione, favorita dai grandi proprietari terrieri del Sud del Brasile, è stata guidata principalmente dalla vendita di soia alla Cina, un partenariato economicamente vantaggioso.

Un aspetto cruciale che ha contribuito al mutamento delle relazioni internazionali del Brasile è la sua trasformazione in una potenza esportatrice. Nel corso degli ultimi venti anni, il valore delle esportazioni brasiliane è cresciuto notevolmente, con le esportazioni in dollari che sono passate da 72 miliardi a 334 miliardi. Questo è stato un fattore chiave nel supporto all'economia durante periodi di crisi.

La Cina gioca un ruolo fondamentale in questa dinamica. Nel corso degli anni, il Brasile ha aumentato la sua dipendenza economica dalla Cina, che è diventata il suo principale partner commerciale. Nel 2022, il 31% delle esportazioni brasiliane è stato destinato alla Cina, una percentuale superiore alla somma delle vendite verso l'Unione Europea (14%) e gli Stati Uniti (11%). Questo legame è ancorato anche dalla soia, di cui il Brasile è il principale produttore e esportatore mondiale. Nel 2022, ben 54 milioni di tonnellate di soia brasiliana sono state esportate in Cina, sottolineando l'importanza di questa coltura nell'economia del paese.

La relazione economica con la Cina non è l'unico fattore a influenzare la politica estera del Brasile. Anche la Russia svolge un ruolo rilevante grazie alla sua posizione di principale esportatore di fertilizzanti al mondo. Il Brasile, come maggiore importatore di fertilizzanti, mantiene legami economici stretti con la Russia. Questi legami spiegano la riluttanza del presidente Lula a prendere posizione contro Mosca.

In un contesto di cambiamenti globali e sfide economiche, l'equilibrio tra le relazioni geopolitiche e le opportunità commerciali si fa sempre più delicato per il Brasile. L'atteggiamento del presidente Lula verso la Russia e la Cina potrebbe riflettere una strategia economica volta a sfruttare le opportunità commerciali offerte da queste nazioni emergenti. Tuttavia, è essenziale che il Brasile mantenga un equilibrio tra la sua dipendenza economica e la sua posizione nel contesto internazionale, garantendo che le sue azioni non compromettano le relazioni con i tradizionali alleati occidentali.

Affinché l'Europa possa riavvicinarsi al Brasile e stabilire relazioni più forti, è fondamentale comprendere il contesto complesso delle dinamiche economiche e geopolitiche che guidano le decisioni del paese sudamericano. Ripristinare le relazioni commerciali richiederà una comprensione profonda delle sfide e delle opportunità che emergono da questa evoluzione strategica del Brasile e, allo stesso tempo, una capacità di adattamento alle mutevoli realtà globali.

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