Rapporto mensile ABI a Settembre 2023, evidenzia il declino del credito bancario

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L'economia italiana sta affrontando un periodo difficile, caratterizzato da un rallentamento che sta influenzando negativamente la domanda di prestiti da parte di famiglie e imprese. I dati più recenti forniti nel rapporto mensile ABI a settembre 2023 rivelano un calo significativo dei prestiti bancari, sottolineando anche l'impatto della politica monetaria restrittiva adottata dalla Banca Centrale Europea (BCE).

Nel corso dell'ultimo anno, i prestiti complessivi sono diminuiti del 3,8%, segnando un ulteriore deterioramento rispetto al calo del 3,5% registrato ad agosto 2023. I prestiti alle imprese hanno subito una contrazione più marcata, scendendo del 6,2%, mentre quelli alle famiglie sono diminuiti dello 0,6%. Questi dati riflettono chiaramente le difficoltà che imprese e famiglie stanno incontrando nell'accesso al credito.

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Un elemento che potrebbe mitigare leggermente la situazione è il lieve calo del tasso medio sui nuovi mutui. Secondo il rapporto ABI, a settembre 2023 il tasso medio sui nuovi mutui è sceso al 4,23%, rispetto al 4,29% di agosto. Tuttavia, questo calo potrebbe non essere sufficiente a stimolare la domanda di prestiti, considerando il contesto economico generale.

Il rapporto rivela anche che il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è aumentato al 5,35%, rispetto al 5,01% registrato ad agosto. Analogamente, il tasso medio complessivo dei prestiti è salito al 4,55%, da un precedente 4,48%. Questa tendenza potrebbe riflettere gli sforzi delle banche nel mantenere i loro margini di profitto in un contesto economico incerto.

C'è inoltre un aumento nei tassi praticati sui nuovi depositi a durata prestabilita, che sono saliti al 3,57% da un precedente 3,39% ad agosto. L'ABI sottolinea che questo tasso in Italia è superiore a quello medio dell'area dell'euro, evidenziando una politica di tassi più aggressiva nel paese.

La crescita della raccolta tramite obbligazioni a medio e lungo termine, come indicato nel rapporto ABI, mostra un cambiamento nei comportamenti degli investitori. La raccolta attraverso obbligazioni è cresciuta del 16,9% rispetto all'anno precedente, evidenziando una preferenza per strumenti finanziari alternativi rispetto ai tradizionali depositi bancari.

L'ABI rileva anche che i depositi, in tutte le loro forme, hanno registrato un declino del 4,2% a settembre 2023 rispetto all'anno precedente, con un rallentamento nella riduzione rispetto al calo del 5,5% di agosto 2023. Questo riflette un cambiamento nei comportamenti degli investitori, che potrebbero preferire veicoli di investimento diversificati.

In conclusione, il panorama economico italiano continua a presentare sfide significative, con il settore bancario che risente del rallentamento generale. La BCE e le autorità finanziarie locali potrebbero dover esaminare attentamente le politiche monetarie e di credito per stimolare l'attività economica e garantire un accesso al credito più agevole per famiglie e imprese.

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