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Reazioni borsistiche sui tassi d’interesse, campeggia il rosso

Redazione Financial Panorama
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Le borse europee affrontano un periodo turbolento mentre gli investitori cercano di valutare l'impatto dei tassi di interesse in crescita costante. Dopo le perdite della giornata precedente, i mercati azionari continentali stanno registrando nuovamente cali nell'ultima sessione della settimana. Le recenti decisioni delle banche centrali di Svizzera, Regno Unito e Norvegia hanno contribuito a intensificare le preoccupazioni, ma è stata la Bank of Japan a catturare l'attenzione degli investitori con la sua conferma di politica monetaria ultra accomodante.

L'incertezza sui mercati ha messo sotto pressione sia il mercato azionario che quello obbligazionario, portando i rendimenti dei titoli di Stato a toccare nuovi massimi. I Treasury Usa decennali, in particolare, hanno raggiunto il loro picco più alto degli ultimi 16 anni, con un tasso del 4,508%. Questo ha creato un clima di incertezza e ha contribuito a un bilancio settimanale negativo per l'indice Msci delle Borse globali, che ha registrato una perdita del 2,6%.

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Tuttavia, a differenza dei mercati europei, le borse asiatiche stanno registrando un generale rialzo, in parte grazie all'impegno della Cina a sostenere gli investimenti privati. Inoltre, sul fronte macroeconomico, sono attesi gli indici PMI manifatturiero e dei servizi delle principali economie occidentali, con particolare attenzione all'Eurozona, dove le letture precedenti avevano deluso gli analisti.

In Italia, l'attenzione è concentrata sulla pubblicazione dei dati sul PIL da parte dell'Istat, avvenuta a pochi giorni dalla presentazione dell'aggiornamento del Def (Nadef). Nel contesto europeo, i principali mercati registrano ribassi, con il FTSE MIB di Milano in calo dell'0,66%, il CAC 40 di Parigi in flessione dell'0,91%, il DAX 40 di Francoforte in calo dello 0,52%, l'IBEX 35 di Madrid in calo dell'0,58% e l'AEX di Amsterdam in flessione dell'0,56%.

Le prime stime dell'indice PMI manifatturiero dell'Eurozona per settembre indicano un leggero calo, passando da 43,5 a 43,4 punti. Tuttavia, l'indice dei servizi è salito a settembre, passando da 47,9 a 48,4, mentre l'indice composito è aumentato da 46,7 a 47,1 punti. È importante notare che tutti questi numeri sono ancora al di sotto della soglia di 50 punti, che indica una contrazione dell'attività economica.

Nel contesto economico globale, il terzo trimestre sta volgendo alla conclusione, e l'indice PMI della produzione composita suggerisce ancora una forte contrazione dell'attività economica, con quattro mesi consecutivi di declino.

In Germania, il settore manifatturiero mostra segni di miglioramento, con l'indice PMI che sale da 39,1 a 39,8 punti. Anche l'indice dei servizi è in crescita, passando da 47,3 a 49,8 punti. Tuttavia, entrambi gli indici rimangono al di sotto della soglia critica di 50 punti, indicando comunque una contrazione delle attività.

Tra i principali titoli a Milano, Italgas registra una flessione del 1,94% dopo il collocamento di un bond da 500 milioni di Snam, convertibile in azioni della società torinese. Telecom Italia, d'altra parte, registra una piccola variazione negativa dell'0,28%, con indiscrezioni che suggeriscono la possibilità di una cessione della rete senza un'assemblea.

I petroliferi sono in recupero, sostenuti dall'incremento dei prezzi del greggio, con Eni in rialzo del 0,50% e Saipem in calo dell'1,32%. Nel resto del mercato azionario italiano, Bioera continua a lottare, registrando una flessione del 3,37% dopo la richiesta di fallimento depositata dalla Procura di Milano.

La Banca del Giappone ha mantenuto la sua politica monetaria ultra accomodante, nonostante l'inflazione nel paese, che rimane ben al di sopra dell'obiettivo del 2%. La BoJ continuerà ad acquistare obbligazioni in modo illimitato per mantenere i rendimenti giapponesi a dieci anni al di sotto dell'1%.

Sul mercato valutario, il dollaro continua a consolidare i massimi da marzo contro l'euro, mentre lo yen si indebolisce ulteriormente. Il prezzo del petrolio è in rialzo, ma gli operatori temono che lo stop russo all'export di carburanti possa limitare l'offerta globale.

In conclusione, i mercati europei stanno affrontando una fase di turbolenza mentre gli investitori continuano a valutare l'impatto dei tassi di interesse in aumento. Le incertezze economiche persistono, e i prossimi dati economici saranno attentamente monitorati per comprendere meglio la direzione futura dei mercati finanziari.

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