Riforma del Patto di Stabilità Europeo: Sfide ed opportunità nel momento dell’Ecofin straordinario

l prossimo giovedì si prospetta come una tappa cruciale per la riforma del Patto di Stabilità Europeo, con l'Ecofin straordinario che potrebbe determinare il futuro di un accordo tanto atteso. Tuttavia, l'ottimismo iniziale è stato scalfito dalle crescenti tensioni diplomatiche, con la Germania emergere come elemento chiave nella complessa equazione.

Le difficoltà nascono principalmente dallo scontro sulla riduzione del deficit, con la Germania che si oppone alle garanzie proposte. Inoltre, sembra che l'ottimismo della presidenza spagnola sull'andamento dei negoziati tra Germania e Francia stia iniziando a vacillare, poiché emerge la percezione che la Germania stia ottenendo concessioni eccessive a scapito dell'equilibrio della riforma.

Mentre alcuni paesi, come l'Italia, continuano a sostenere con forza i negoziati, c'è preoccupazione per la possibilità di accettare regole che potrebbero rivelarsi insostenibili a lungo termine. Il Ministro delle Finanze italiano, Giancarlo Giorgetti, sarà in audizione alla Commissione Bilancio, contribuendo al dibattito sul futuro del Patto.

Giovedì pomeriggio, prima dell'Ecofin, i ministri delle Finanze dell'Eurozona si riuniranno, con l'aspettativa che esercitino pressioni sull'Italia riguardo al Meccanismo europeo di stabilità. La ratifica di questo meccanismo è cruciale, poiché entro la fine dell'anno si completerà la transizione per affiancare agli 80 miliardi del Fondo unico di risoluzione una linea di emergenza aggiuntiva di 68 miliardi in caso di crisi bancaria.

Tra i punti più controversi, la Germania sembra osteggiare il meccanismo per ridurre il deficit dei paesi con un disavanzo pubblico superiore al 3% del PIL. La divergenza riguarda l'aggiustamento fiscale annuo primario del 0,5% del PIL, considerato "primario" in quanto non include gli interessi, un dettaglio che la Germania non sembra disposta a accettare.

Altre questioni aperte riguardano la flessibilità delle deviazioni dai piani di spesa a 4-7 anni e i "fattori rilevanti" per ottenere indulgenza sulla procedura per deficit eccessivo. Questi fattori, precedentemente centrati sugli investimenti nella difesa, potrebbero rappresentare un punto di svolta per l'Italia, aprendo la strada a una possibile 'golden rule' per gli investimenti nelle priorità dell'UE, come la transizione verde e digitale.

Il futuro della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) è anch'esso in discussione, con il ministro delle Finanze belga Vincent Van Peteghem che proporrà il nome di Nadia Calvino per la presidenza. La decisione, attesa venerdì dopo l'Ecofin, segnerà un ulteriore passo nell'iter formale di nomina, con altri candidati come Margrethe Vestager e l'italiano Daniele Franco.

In un momento cruciale per l'Unione Europea, la sfida è trovare un equilibrio tra gli interessi divergenti dei paesi membri, garantendo al contempo la solidità economica e la flessibilità necessaria per affrontare le sfide future. L'esito dell'Ecofin straordinario avrà un impatto significativo sul percorso dell'UE verso una riforma del Patto di Stabilità adeguata e sostenibile.

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