Riforma del Premierato in Italia: Importanti cambiamenti in vista
Politica
Nelle ultime ore, la ministra per le riforme Maria Elisabetta Casellati ha annunciato un significativo passo avanti verso un nuovo accordo sul premierato in Italia. Dopo un incontro con i capigruppo del Senato della maggioranza e il relatore Alberto Balboni, la ministra ha dichiarato che c'è ora una bozza di accordo pronta per essere sottoposta ai leader.
"Oggi abbiamo compiuto un passo avanti", ha affermato la ministra Casellati. Ha sottolineato l'importanza di ogni parola nella Costituzione e ha assicurato che gli aggiornamenti sono stati principalmente di natura tecnica per evitare interpretazioni ambigue. "Vogliamo un testo il più chiaro possibile", ha aggiunto.
Il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato e relatore al premierato, Alberto Balboni, ha confermato che c'è un accordo unanime tra le forze della maggioranza. La proposta sarà ora presentata ai leader e, una volta approvata, sarà depositata come emendamenti. Balboni ha indicato che ci saranno probabilmente 4 o 5 emendamenti.
Un punto chiave della bozza riguarda la staffetta tra il premier eletto dai cittadini e il premier di scorta, che scatta solo in casi eccezionali come decadenza, morte, impedimento permanente o dimissioni volontarie del primo. In caso il secondo premier non ottenesse la fiducia, il capo dello Stato avrebbe il potere di sciogliere le Camere. Questa modifica riguarda la cosiddetta "norma anti-ribaltone" prevista dalla riforma del premierato.
Inoltre, la bozza introduce un tetto massimo di due legislature consecutive per il premier eletto, limitando la durata del mandato.
Un altro aspetto rilevante riguarda il cosiddetto "semestre bianco". La bozza modifica l'articolo 88 della Costituzione, che regola lo scioglimento anticipato delle Camere. Attualmente, il presidente non può esercitare questa facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, a meno che non coincida con gli ultimi sei mesi della legislatura. La bozza propone una modifica in cui lo scioglimento sarebbe atto dovuto anche alla richiesta del premier eletto dopo una sua sfiducia, ampliando le circostanze in cui può essere applicato.
Il ministro per i rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, ha sottolineato che l'ultima parola spetta ai leader, in particolare facendo riferimento alla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "L'ultima parola spetta a Meloni", ha affermato Ciriani.
La riforma del premierato rappresenta un passo significativo per l'Italia, e ora spetta ai leader della maggioranza valutare e approvare questa proposta che potrebbe plasmare il futuro del sistema politico italiano.
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