Riforma pensioni 2024: Emendamenti del Governo per medici e dipendenti pubblici

Il Governo ha presentato quattro emendamenti cruciali alla Manovra 2024, con uno sguardo particolare alle pensioni di medici, infermieri e altri dipendenti pubblici. La notizia più significativa è l'allentamento delle restrizioni, in particolare per gli assegni anticipati, attraverso una serie di modifiche all'articolo 33 del DDL Bilancio 2024.

La riduzione dei trattamenti pensionistici sarà applicata solo agli assegni anticipati a partire dal 2024. I diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e le pensioni di vecchiaia restano invariate, così come le pensioni di collocamento a riposo per età o servizio. Questo cambiamento arriva in seguito alle proteste e allo sciopero dei medici lo scorso 5 dicembre, che hanno portato a una revisione delle disposizioni relative alle pensioni del personale sanitario e di alcune categorie di dipendenti pubblici.

Le penalizzazioni entreranno in vigore nel 2024 per gli assegni anticipati, con l'introduzione di finestre di accesso più ampie. La decurtazione sarà progressivamente ridotta per ogni mese di ritardo nel pensionamento, annullandosi completamente dopo 36 mesi di prolungamento dell'attività lavorativa. Questa disposizione è stata accolta con favore, poiché offre una sorta di "Quota 46", consentendo ai medici di ritirarsi senza penalizzazioni dopo 45 anni e 10 mesi di contributi versati.

Tuttavia, è importante notare che questa agevolazione si applica solo ai medici e agli infermieri, escludendo altre categorie di dipendenti pubblici che subiranno il taglio pensionistico completo. L'emendamento prevede anche un'opzione per i dirigenti medici e sanitari, così come gli infermieri, di fare domanda per il trattenimento in servizio oltre i 40 anni di lavoro, ma non oltre i 70 anni di età.

Un punto critico riguarda l'introduzione di nuove finestre per l'accesso al pensionamento anticipato. Ad esempio, per coloro che maturano i requisiti nel 2024, il trattamento pensionistico inizia dopo 3 mesi dall'acquisizione del diritto, ma tale finestra si estende a 4 mesi nel 2025, 5 mesi nel 2026, 7 mesi nel 2027 e 9 mesi a partire dal 2028. Questo significa che, anche se si soddisfano i requisiti nel 2024, ritardare il pensionamento comporterà un aumento graduale del periodo di attesa.

Mentre il Governo sembra aver trovato un compromesso, i sindacati di categoria, in particolare Anaao-Assomed, non sono del tutto soddisfatti e hanno confermato gli scioperi previsti per gennaio. La riforma delle pensioni rimane un punto critico di dibattito, e la situazione potrebbe evolversi ulteriormente in base alle future discussioni e negoziazioni.

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