Rip Deal – Quando i truffatori usano il mondo crypto per scopi illeciti

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Nel cuore del centro storico di Roma, a due passi dalla Fontana di Trevi, una coppia di truffatori internazionali è stata fermata in tempo dagli agenti del I distretto Trevi-Campo Marzio. Vestiti elegantemente e con orologi di lusso al polso, i due malviventi stavano cercando di ingannare due cittadini lettoni interessati all'acquisto di decine di case mobili utilizzando la subdola tecnica del "rip deal".

La tecnica del rip deal, letteralmente traducibile come "affare strappato", è un inganno in cui i truffatori promettono un vantaggioso cambio di valuta per poi estorcere ingenti somme di denaro alle loro vittime. In questo caso, i malviventi avevano programmato di truffare due imprenditori lettoni, attirandoli in un ristorante del centro di Roma per concludere un affare fittizio.

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Gli agenti, impegnati in un servizio anti-borseggio e già esperti nel riconoscere questa tecnica di truffa, hanno notato la presenza di due individui sospetti, vestiti elegantemente, nei pressi di un ristorante. La coppia di truffatori, già noti alle forze dell'ordine per aver perpetrato una truffa simile in passato, stava utilizzando lo stesso modus operandi.

Decisi a impedire il reato, gli agenti hanno effettuato un servizio di osservazione a distanza, fingendosi clienti del ristorante. Hanno notato che i truffatori stavano trattando con i due imprenditori lettoni, sfruttando una conversazione in inglese incentrata su una presunta trattativa commerciale milionaria, con espliciti riferimenti alle cripto valute.

Riconoscendo uno dei truffatori come uno degli autori di una truffa simile perpetrata l'anno precedente, gli agenti hanno chiamato rinforzi e bloccato i malviventi in tempo. Le vittime, dopo aver capito di essere state vittime di un tentativo di truffa, sono state invitate a presentare denuncia presso il distretto di piazza del Collegio Romano.

Durante le indagini, è emerso che i due imprenditori lettoni erano stati contattati per l'acquisto di 26 case mobili del valore di circa 2 milioni e 200mila euro. I truffatori avevano proposto di pagare l'intera somma in anticipo, richiedendo in cambio un "cash back" in cripto valuta. Il piano prevedeva l'aumento artificiale del prezzo a 2 milioni e mezzo di euro, con una differenza di circa 300mila euro che sarebbe stata incassata dai truffatori attraverso un portafoglio virtuale.

I due intermediari sono stati denunciati in stato di libertà, mentre sono stati sequestrati i telefoni cellulari, il veicolo utilizzato e preziosi orologi Rolex, oltre a bracciali di dubbia provenienza. L'azione tempestiva della Polizia ha impedito che l'ingannevole truffa si concretizzasse, dimostrando l'efficacia delle forze dell'ordine nel contrastare attività criminali sofisticate.

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