Sale ancora il numero dei paesi che aderiscono al BRICS

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Redazione Financial Panorama

Nel mondo in continua evoluzione delle relazioni internazionali, i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) hanno dimostrato di essere molto più di un semplice acronimo. Questa coalizione di nazioni emergenti, inizialmente radunatasi per promuovere la crescita economica e la cooperazione, ha preso una nuova svolta ambiziosa con l'aggiunta di sei nuovi membri, annunciata durante il XV Brics Business Forum tenutosi a Johannesburg, Sudafrica, dal 22 al 24 agosto.

Da inizio 2024, gli attuali cinque membri dei BRICS daranno il benvenuto ad Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, portando il numero totale dei membri a undici. Questo sviluppo significativo è stato accolto come il risultato più importante del forum e ha sottolineato l'impegno della coalizione nel promuovere la crescita economica, lo sviluppo sostenibile e il multilateralismo inclusivo.

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La decisione di includere Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita rappresenta una mossa audace e strategica. Questi paesi, sebbene abbiano differenze culturali e geopolitiche, si sono uniti sotto l'ombrello dei BRICS con l'obiettivo di lavorare insieme per il loro mutuo beneficio. In particolare, l'ingresso dell'Iran e dell'Arabia Saudita ha suscitato l'attenzione internazionale, poiché questi due paesi hanno storicamente intrattenuto relazioni tese a causa delle divisioni tra sciiti e sunniti. Tuttavia, la mediazione cinese ha svolto un ruolo chiave nel facilitare la normalizzazione delle loro relazioni diplomatiche.

Uno dei punti di forza di questa nuova formazione di BRICS a undici membri è il suo potenziale economico. Secondo le parole del presidente brasiliano Inácio Lula da Silva, questa coalizione rappresenterà il 36% del PIL mondiale e il 47% della popolazione mondiale. Questi numeri confermano la crescita continua di questa alleanza e la sua crescente influenza nell'arena internazionale.

Un altro aspetto significativo che è emerso dal forum è l'idea di creare una nuova valuta BRICS denominata R5, rappresentante delle rispettive valute nazionali dei membri. Tuttavia, questa proposta non è stata adottata, ma è già in funzione la Nuova Banca per lo Sviluppo (NDB), guidata da Dilma Rousseff, ex presidente del Brasile. La NDB, con sede a Shanghai, in Cina, è stata fondata con l'obiettivo di offrire un'alternativa alle istituzioni finanziarie internazionali tradizionali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale.

La NDB ha dimostrato il suo impegno nei confronti dei membri dei BRICS e dei nuovi membri, approvando circa 80 progetti con un portafoglio di 30 miliardi di dollari in vari settori, tra cui trasporti, energia pulita, infrastrutture digitali e sviluppo urbano. Questo dimostra la volontà dei BRICS di promuovere lo sviluppo sostenibile e migliorare le condizioni di vita nelle loro nazioni e oltre.

Inoltre, il forum ha attratto l'attenzione di numerosi paesi africani interessati a collaborare con i BRICS. L'Africa, con la sua vasta risorsa di risorse naturali e il suo potenziale di crescita economica, è diventata un partner importante per questa alleanza rafforzata. Paesi come Algeria, Tunisia, Nigeria, Senegal, Sudan e Zimbabwe stanno esplorando l'opportunità di unirsi a questa coalizione emergente.

In definitiva, l'espansione dei BRICS rappresenta un nuovo capitolo nell'arena delle relazioni internazionali. Questa alleanza a undici membri non solo promette di influenzare l'economia globale, ma anche di affrontare sfide cruciali come lo sviluppo sostenibile, la cooperazione multilaterale e la promozione del benessere delle popolazioni dei suoi membri. L'annuncio dell'espansione segna una pietra miliare significativa e un impegno rinnovato verso un mondo multipolare e interconnesso.

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Redazione Financial Panorama

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