Salute italiana, l’arma della prevenzione è poco utilizzata

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Negli ultimi anni, sembra che gli italiani stiano prestando sempre più attenzione alla loro salute. Secondo l'ultima rilevazione condotta dall'Osservatorio Sanità di UniSalute in collaborazione con l'istituto di ricerca Nomisma, il 41% degli italiani afferma di monitorare regolarmente la propria salute attraverso visite ed esami. Questo dato è in aumento rispetto al 33% registrato nel 2022, suggerendo un cambiamento positivo nelle abitudini di cura personale.

Le donne si sono dimostrate particolarmente attente alla propria salute, con il 47% di loro che ha svolto una visita ginecologica nell'ultimo anno. Tuttavia, è preoccupante notare che una su quattro (25%) non ha mai effettuato questa visita o non la svolge da molti anni. Questo indica la necessità di promuovere una maggiore consapevolezza tra le donne sull'importanza della salute ginecologica.

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Tra coloro che non effettuano controlli regolari, il 20% cita i tempi di attesa troppo lunghi come una delle principali motivazioni. Questo dato suggerisce che il sistema sanitario italiano potrebbe beneficiare di miglioramenti nell'accessibilità e nell'efficienza delle cure preventive. La salute dovrebbe essere una priorità accessibile per tutti i cittadini.

I dati rilevati mostrano anche notevoli differenze geografiche. Al Nord, circa il 40% della popolazione effettua controlli regolari, mentre al Centro questa percentuale sale addirittura al 45%. Al contrario, al Sud e nelle Isole, solo il 31% si sottopone a verifiche regolari. Questa disparità potrebbe richiedere azioni specifiche per promuovere una maggiore cultura della prevenzione nelle regioni meridionali.

Tra gli esami di controllo più diffusi, le analisi del sangue sono in testa alla lista, con il 75% degli italiani che afferma di averle svolte nell'ultimo anno. Seguono gli esami delle urine, con il 54% che li ha effettuati negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, c'è ancora margine per miglioramenti, specialmente per esami come la visita dermatologica per il controllo dei nei, che solo il 19% degli italiani ha svolto nell'ultimo anno, nonostante l'importanza di rilevare precocemente eventuali segni di cancro della pelle.

L'indagine ha anche esaminato le ragioni per cui molti italiani continuano a sottovalutare l'importanza della prevenzione. Oltre ai tempi di attesa troppo lunghi (20%) e ai costi elevati (19%), la tendenza a cercare assistenza solo quando ci si sente male (29%) e la convinzione di non aver bisogno di controlli (25%) emergono come motivazioni principali. Questo suggerisce che c'è ancora bisogno di una maggiore educazione sulla prevenzione e sulla promozione di uno stile di vita sano.

In generale, sebbene ci siano segnali positivi di un aumento dell'attenzione verso la salute in Italia, ci sono ancora sfide da affrontare per garantire che tutti abbiano accesso a cure preventive tempestive. L'educazione sulla salute, l'accessibilità ai servizi e la sensibilizzazione alla prevenzione dovrebbero rimanere al centro degli sforzi per migliorare la salute pubblica nel paese. La salute è il bene più prezioso che abbiamo, e investire in essa dovrebbe essere una priorità per tutti.

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