Sanità: Riflessioni sulle dichiarazioni del Ministro Schillaci
Salute
Il recente dibattito sulle liste d'attesa nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), innescato dalle dichiarazioni del Ministro della Salute Roberto Schillaci, ha portato alla luce un problema cruciale che affligge il sistema sanitario italiano. Mentre il Ministro ha sottolineato l'importanza di avere dati precisi per affrontare le sfide della sanità, è emersa una critica nei confronti della centralizzazione e della percezione generale delle liste d'attesa come il peggior aspetto del SSN.
La presentazione della ricerca condotta da Agenas insieme alla Fondazione The Bridge, intitolata "Monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali - anno 2023", ha evidenziato la necessità di maggiore accuratezza e completezza dei dati sulle liste d'attesa. Tuttavia, alcune voci sostengono che questa richiesta possa essere un alibi per l'incapacità o la mancanza di volontà di interpretare la realtà.
Il Ministro Schillaci è stato elogiato per il suo impegno nel fronteggiare i problemi della sanità, ma è stato anche sollevato il punto cruciale che il suo ruolo dovrebbe essere più politico che manageriale. I manager hanno bisogno di dati dettagliati, mentre i politici necessitano di indicatori chiari per prendere decisioni strategiche all'interno dell'esecutivo.
La centralizzazione delle informazioni sulle liste d'attesa potrebbe cadere nel paradosso descritto da Luis Borges nel 1935 riguardo alla mappa dell'Impero. Una mappa così vasta da coprire l'intera nazione rischia di diventare inutile e inefficace, considerando la varietà delle situazioni regionali.
Un aspetto critico emerso dalla ricerca è la discrepanza tra la data scelta dall'utente al momento della prenotazione e quella offerta dal sistema. Il 51% dei casi mostra che gli utenti scelgono una data diversa da quella proposta, sollevando interrogativi sull'adeguatezza del modello prestazionale attuale nel soddisfare le esigenze di salute dei pazienti.
Si sottolinea la carenza informativa del cittadino riguardo all'andamento del SSN, un diritto sancito dalla Costituzione. Tuttavia, la ricerca evidenzia che il sistema di rilevazione attuale non risponde in modo adeguato alle esigenze reali del cittadino.
La soluzione proposta è un intervento sui percorsi di cura, identificando un responsabile terapeutico che guidi il paziente nel percorso adeguato, supportato da strutture organizzate ad hoc. L'alibi dell'attuale modello prestazionale, assimilato a un "mercato di merci," potrebbe essere superato con una riflessione più accurata sulla salute del paziente.
Il caso della "Signora Maria," che deve aspettare 720 giorni per una mammografia, evidenzia la necessità di una valutazione approfondita prima di dichiarare un caso inaccettabile. L'audit clinico/organizzativo potrebbe fornire una mappatura accurata della situazione territoriale, consentendo al governo centrale di prendere decisioni informate sulla performance del sistema.
In conclusione, la discussione sulle liste d'attesa richiede un approccio politico mirato, con scelte strategiche basate su indicatori chiari e una comprensione approfondita delle esigenze della popolazione. Solo così il SSN potrà evolversi per garantire un servizio efficiente e adatto alle reali necessità dei cittadini.
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