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Scoperto a Firenze grazie ad un’intelligenza artificiale un nuovo super conduttore

Gli scienziati dell'Università di Firenze hanno annunciato di aver scoperto un nuovo superconduttore grazie all'uso dell'intelligenza artificiale. Il minerale, chiamato monchetundraite, è stato selezionato dalla rete neurale addestrata dal team interdisciplinare coordinato da Duccio Fanelli.

Secondo l'articolo pubblicato dalla rivista Nature Computational Materials, il team fiorentino ha potuto ottimizzare il percorso di ricerca che, con le tecniche tradizionali, sarebbe stato estremamente complesso e costoso. Inoltre, l'intelligenza artificiale ha dimostrato la sua precisione selezionando tutti i superconduttori e pochissimi falsi positivi durante la fase di addestramento e test.

Dopo aver addestrato la rete neurale, il team ha applicato l'algoritmo al catalogo dei minerali per individuare potenziali candidati superconduttori, non ancora testati sperimentalmente. Luca Bindi, il docente di Mineralogia dell'Università di Firenze, ha spiegato che si sono concentrati sui minerali perché la loro presenza in natura ne garantisce generalmente la stabilità chimica nel tempo.

Successivamente, il minerale monchetundraite è stato testato dai colleghi dell'Università di Rennes, utilizzando tecniche di analisi sperimentale. "L’algoritmo ci aveva anche fornito una stima affidabile della temperatura critica, cioè la temperatura al di sotto della quale il materiale è effettivamente superconduttore – spiega la docente di Chimica dell’Ateneo fiorentino Roberta Sessoli –, predizione che abbiamo confermato con misure magnetometriche”.

Inoltre, l'algoritmo ha permesso di identificare gli atomi che compongono i materiali analizzati che danno un contributo determinante per l'insorgenza del comportamento superconduttivo o la modulazione della temperatura critica. Ciò ha reso possibile disegnare una nuova versione della tavola periodica, potenziata con la descrizione del ruolo giocato da ogni singolo elemento in relazione al fenomeno della superconduttività, ha spiegato Bindi.

In conclusione, questa scoperta dimostra come l'uso dell'intelligenza artificiale sia sempre più efficace nella ricerca scientifica, accelerando i tempi e migliorando la precisione dei risultati. L'Università di Firenze ha dimostrato ancora una volta di essere all'avanguardia nella ricerca scientifica e tecnologica.

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Autore:

Redazione Rid Investment

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