Sempre più “verde” nel mining di Bitcoin

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Un nuovo report sta facendo luce su un aspetto cruciale dell'industria delle criptovalute che negli ultimi anni è stato al centro di accese discussioni: il consumo energetico del processo di mining di Bitcoin. Secondo queste rivelazioni, l'uso di energia pulita nel mining di Bitcoin avrebbe finalmente superato il 50% dei consumi totali. Questa notizia è stata svelata da Jamie Coutts, un noto analista di Bloomberg, il quale ha evidenziato l'importante progresso verso la sostenibilità energetica raggiunto dal settore.

Questo traguardo è tanto curioso quanto simbolico, considerando che Elon Musk, CEO di Tesla, aveva dichiarato nel 2021 che l'azienda non avrebbe accettato pagamenti in Bitcoin finché almeno il 50% dell'energia utilizzata per il mining non provenisse da fonti rinnovabili. Nonostante Musk abbia riconosciuto il progresso verso l'uso di energie "verdi", la politica di Tesla non è cambiata e non è stata annunciata alcuna intenzione di riprendere i pagamenti in Bitcoin.

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Questa svolta nelle condizioni del settore di mining di Bitcoin ha radici profonde, risalendo alla fuga dei miner dal mercato cinese nel 2021 a seguito di un divieto imposto dal governo. Questa migrazione ha contribuito alla crescita delle percentuali di energia pulita utilizzata nel processo di mining, oltre ad avere benefici diretti sulle emissioni di carbonio e sull'hash rate della rete Bitcoin.

Un elemento chiave di questa trasformazione è la "monetizzazione dell'energia inutilizzata e in eccesso". In molti paesi, il mining di Bitcoin ha permesso di sfruttare l'energia non utilizzata, contribuendo così a ridurre lo spreco energetico, soprattutto durante i picchi di domanda. Questo ha reso il mining un fattore positivo nell'ottica della gestione energetica sostenibile.

Tra i paesi che hanno investito attivamente nel mining di Bitcoin, figurano El Salvador, che ha addirittura adottato il Bitcoin come moneta a corso legale nel 2021, insieme a Bhutan, Oman ed Emirati Arabi Uniti. Questi paesi hanno riconosciuto l'opportunità di sfruttare il potenziale delle criptovalute per sviluppare l'industria energetica sostenibile.

Il raggiungimento del 50% di energia pulita nel processo di mining di Bitcoin rappresenta un importante traguardo simbolico per la criptovaluta più famosa al mondo. Potrebbe anche fungere da incentivo per altri stati e aziende per aumentare i loro sforzi verso una maggiore sostenibilità nell'industria delle criptovalute.

In definitiva, questo report getta una luce positiva sul settore del mining di Bitcoin, dimostrando che, nonostante le critiche e le preoccupazioni sulla sua impronta ecologica, ci sono progressi significativi nella direzione della sostenibilità energetica. Questa svolta non solo soddisfa le richieste di Elon Musk, ma rappresenta anche un segnale importante per l'opinione pubblica, spesso influenzata da narrazioni negative sulla criptovaluta e sul Proof of Work (PoW) in relazione alla sostenibilità energetica. Infatti, il mining di Bitcoin sta dimostrando di poter essere un motore di innovazione nell'adozione delle energie rinnovabili e nell'ottimizzazione dell'uso delle risorse energetiche.

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