Situazione internazionale ed energia – Il prezzo del gas non trova pace

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Il mercato del gas ha vissuto un repentino rialzo nell'ultima parte della settimana, con il contratto Ttf di Amsterdam segnando un aumento significativo dell'1,85%, chiudendo a 53,98 euro al megawattora. Questo balzo rappresenta la crescita più marcata dal mese di agosto del 2022, secondo quanto riportato da Bloomberg. Una serie di eventi concomitanti, tra cui la chiusura della piattaforma di Tamar da parte di Chevron, situata a sud di Israele e vicina alla striscia di Gaza, sembra aver contribuito all'aumento della tensione sul mercato del gas.

Il settore energetico globale è stato scosso da un improvviso aumento dei prezzi del gas, con il contratto Ttf di Amsterdam registrando un notevole incremento dell'1,85% nell'ultima parte della settimana, concludendo la seduta a 53,98 euro al megawattora. Questo rialzo rappresenta la più significativa crescita percentuale dal mese di agosto del 2022, secondo i dati forniti da Bloomberg.

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Una delle ragioni dietro questa improvvisa dinamica di mercato sembra essere legata alle crescenti tensioni in Medio Oriente, in particolare alla situazione in Israele e nella striscia di Gaza. Chevron, una delle principali società energetiche, ha annunciato la chiusura della piattaforma di Tamar, situata a sud di Israele e a soli 25 chilometri dalla striscia di Gaza. La decisione di chiudere questa importante infrastruttura energetica può essere interpretata come una mossa precauzionale in risposta alla crescente instabilità nella regione.

La tensione in Israele si è intensificata ulteriormente, con segnali che indicano la preparazione per un'azione militare nella striscia di Gaza. Questi sviluppi geopolitici hanno inevitabilmente influenzato i mercati energetici, contribuendo all'aumento dei prezzi del gas.

È interessante notare che, nonostante la chiusura della piattaforma di Tamar, l'attività del gigantesco giacimento Leviathan, l'altro importante impianto energetico del Paese, è proseguita. Questa continuazione delle operazioni presso il Leviathan potrebbe mitigare in parte l'impatto della chiusura di Tamar sulle forniture di gas, ma resta da vedere come evolverà la situazione geopolitica e come ciò influenzerà ulteriormente i mercati energetici globali.

In conclusione, il recente aumento dei prezzi del gas è strettamente collegato alle crescenti tensioni in Medio Oriente, in particolare agli eventi in corso in Israele e nella striscia di Gaza. L'effetto diretto della chiusura della piattaforma di Tamar da parte di Chevron ha contribuito a un clima di incertezza sui mercati energetici globali, sottolineando ancora una volta la delicatezza della stabilità geopolitica e la sua capacità di influenzare le dinamiche economiche a livello mondiale.

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