Sondaggio sul servizio sanitario – Vince il pubblico, ma va rivisto

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Un'indagine condotta dall'Istituto Piepoli per conto della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) ha rivelato che la sanità è una priorità per il 90% dei cittadini italiani. Questi risultati emergono da un'ampia indagine sull'opinione pubblica e sul personale medico, che ha coinvolto un campione rappresentativo di 1000 persone di età compresa tra 15 e 75 anni, con un particolare focus sulla fascia di età tra 15 e 19 anni, oltre a un campione di 300 medici e odontoiatri.

La ricerca ha evidenziato che la maggioranza degli italiani (54%) promuove il servizio sanitario regionale, ma con notevoli differenze territoriali. Le regioni del nord mostrano una soddisfazione più elevata, arrivando al 69%, mentre al sud e nelle isole questa percentuale si ferma al 41%. Questa discrepanza evidenzia la necessità di ridurre il divario tra le diverse regioni italiane in termini di accesso e qualità dei servizi sanitari.

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Un dato chiave emerso dall'indagine è che per oltre tre italiani su quattro (76%) la sanità deve rimanere di gestione pubblica. Inoltre, il 37% degli intervistati ritiene che la sanità meriti il primo posto tra le priorità del Governo nella Legge Finanziaria.

Un punto interessante riguarda l'adozione delle tecnologie digitali in ambito sanitario. Il 73% degli italiani ha accolto positivamente l'uso di ricette elettroniche e il ritiro online dei referti. Tuttavia, il 92% degli intervistati ha chiarito di preferire il rapporto diretto con il medico rispetto all'assistenza fornita da una piattaforma di Intelligenza Artificiale.

Per quanto riguarda la spesa sanitaria, in media gli italiani risparmiano il 10% delle proprie entrate per coprire le spese mediche. Purtroppo, il 23% delle persone ammette di voler risparmiare per la salute ma non riesce a farlo, causando una situazione in cui circa 3 milioni di italiani rinunciano alle cure a pagamento per mancanza di risorse.

L'indagine ha anche evidenziato che un numero significativo di cittadini è costretto a spostarsi in altre regioni alla ricerca di centri medici di eccellenza, con il 63% degli intervistati che percepisce questo come un problema nel proprio territorio. Il 93% degli italiani desidera un intervento dello Stato per affrontare questa situazione, con oltre l'80% che auspica un'organizzazione sanitaria in grado di portare l'eccellenza dei servizi sanitari direttamente nelle loro comunità, evitando costosi "viaggi della speranza".

La qualità dell'assistenza sanitaria è considerata soddisfacente dal 67% degli italiani, che vedono il settore sanitario come una fonte di ricchezza e non solo come un costo. Tuttavia, la gestione dei servizi è percepita come orientata più alle esigenze di bilancio che a quelle di salute.

Riguardo alle misure per migliorare l'assistenza sanitaria, il 55% di coloro che non sono soddisfatti suggerisce di agire sul personale, il 42% ritiene necessario aumentare i finanziamenti, mentre il 38% desidera migliorare le organizzazioni.

Gli stessi medici italiani sono consapevoli dell'importanza del loro lavoro, con il 96% che lo giudica molto o abbastanza importante. Tuttavia, ritengono che le istituzioni abbiano una percezione inferiore del loro ruolo rispetto a quanto avvenuto durante la pandemia. A causa della burocrazia e delle difficoltà nell'allocazione del tempo per i pazienti, più di un medico su tre ammette di valutare l'opportunità di lavorare all'estero.

Nonostante le sfide, l'83% dei medici afferma di essere ancora fortemente legato alla propria professione, sottolineando l'importanza del rapporto con i pazienti e l'opportunità di salvare vite.

Infine, l'indagine ha rivelato che la professione medica rimane attraente anche per i giovani, con il 57% dei partecipanti tra i 15 e i 24 anni che ha considerato la possibilità di formarsi per diventare professionisti della salute.

In conclusione, l'indagine rivela una forte preoccupazione dei cittadini italiani per la sanità, sottolineando la necessità di ridurre le disparità regionali, garantire la gestione pubblica del sistema sanitario e promuovere un uso equilibrato delle tecnologie digitali. La salute rimane una priorità per il popolo italiano, che auspica un impegno prioritario da parte del Governo per migliorare il sistema sanitario nazionale.

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