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Startup in Italia, una moria preoccupante – Solo l’8% prosegue davvero

Redazione Financial Panorama
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Negli ultimi anni, l'Italia ha assistito a un proliferare di start-up innovative, con giovani imprenditori che cercano di trasformare idee rivoluzionarie in imprese di successo. Tuttavia, secondo il professor Fabio Corno, esperto di economia aziendale presso l'Università di Milano-Bicocco, solo il 8% di queste nuove imprese riesce a superare la soglia critica dei 18 mesi. La domanda che sorge spontanea è: perché?

Corno spiega che molte start-up muoiono a causa di errori evitabili. Nonostante la loro base innovativa, molti giovani imprenditori non riescono a vestire il loro concetto innovativo con una gestione aziendale adeguata. Questo diventa cruciale per il successo a lungo termine di un'impresa emergente. Il professore sottolinea l'importanza degli incubatori e dei programmi di pre-accelerazione nel fornire il supporto necessario per affrontare sfide di gestione e sviluppo.

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Ma come possono le start-up navigare con successo questo intricato labirinto di innovazione e gestione? Corno consiglia di evitare percorsi standardizzati e di adottare un approccio personalizzato. Ogni start-up è unica, e un'attenzione particolare alle esigenze specifiche è essenziale. Un altro aspetto critico è il coinvolgimento degli incubatori. Questi devono andare oltre il semplice fornire spazi e risorse, offrendo invece un supporto su misura per le singole realtà imprenditoriali.

Un altro problema chiave è la carenza di competenze nelle start-up innovative. L'approccio spesso semplicistico, basato solo sulle competenze tecniche, non è sufficiente. Per garantire la sopravvivenza a lungo termine, è essenziale integrare le competenze tecniche con la conoscenza del mercato, la consapevolezza dei competitor e la capacità di guadagnarsi la fiducia dei mercati finanziari.

La questione dei finanziamenti, sebbene importante, non è identificata come la causa principale del tasso di mortalità delle start-up. Piuttosto, si sottolinea la necessità di affrontare il problema delle competenze e dell'approccio semplificato alla gestione aziendale.

Infine, Corno esplora le strade possibili per il successo a lungo termine delle start-up. Non esiste una strada più sicura, ma la scelta tra autonomia e assorbimento da parte di grandi gruppi dipende dalla natura degli imprenditori e dalle dinamiche specifiche del settore. Un'opzione intermedia è l'ingresso di un partner più maturo, che può fornire non solo finanziamenti ma anche competenze gestionali e guida strategica.

In conclusione, il mondo delle start-up in Italia è affascinante e pieno di opportunità, ma anche intriso di sfide significative. Gli imprenditori devono abbracciare l'innovazione, ma allo stesso tempo devono essere pronti a vestire le loro idee con le competenze manageriali necessarie per sopravvivere e prosperare in un ambiente aziendale altamente competitivo.

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