Stima FMI – Pareggio fra PIL e debito pubblico mondiale, nel 2030

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Il debito pubblico mondiale è un'ombra sempre più lunga che si estende sull'orizzonte economico globale, minacciando di raggiungere proporzioni senza precedenti entro la fine del 2030. Secondo il Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale (FMI), se il trend attuale persiste, il debito pubblico globale potrebbe eguagliare il Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale entro quella data. Questo fenomeno è accompagnato da un aumento significativo della spesa per interessi, come evidenziato dal direttore degli affari di bilancio del FMI, Vitor Gaspar.

Gaspar sottolinea la crescente difficoltà per tutti i paesi nel bilanciare le finanze pubbliche, poiché la domanda per la spesa pubblica è in costante aumento, insieme alle aspettative sul ruolo e sulle responsabilità dello stato. Mentre i paesi "grandi e ricchi" potrebbero non sperimentare pressioni finanziarie immediate, persistere con politiche di bilancio insostenibili potrebbe portare su un "sentiero insostenibile" per il bilancio. D'altro canto, i paesi più piccoli e poveri affrontano sfide ancora più gravi, con la spesa per gli interessi che diventa una frazione sempre più grande delle entrate fiscali, lasciando il governo con risorse insufficienti per ripagare il debito e senza accesso ai mercati finanziari.

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Il FMI ha recentemente mantenuto le sue previsioni di crescita per l'economia tunisina, ma ha notato un rallentamento con una stima dell'1,3% nel 2023 rispetto al 2,5% nel 2022. Inoltre, il rapporto sottolinea l'incremento dei prezzi al consumo e la riduzione del deficit commerciale del paese nordafricano nei primi otto mesi dell'anno.

Particolarmente interessante è l'appello del FMI al governo italiano per un maggiore impegno sui conti pubblici. Il direttore del dipartimento di bilancio, Vitor Gaspar, ha chiaramente dichiarato che sono necessarie ambizioni aggiuntive per correggere i conti pubblici, considerando la lenta diminuzione del debito pubblico rispetto ai livelli pre-pandemici.

Parallelamente, la Federal Reserve degli Stati Uniti sta affrontando la prospettiva di ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Michelle Bowman, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, ha sottolineato che nonostante alcuni progressi, l'inflazione rimane al di sopra dell'obiettivo del 2%, e il mercato del lavoro è vicino alla piena occupazione. Questo suggerisce la necessità di politiche dei tassi di interesse più restrittive nel breve termine.

In conclusione, la situazione economica mondiale è complessa e richiede azioni decisive. La gestione del debito pubblico, la promozione di riforme strutturali per stimolare la crescita economica e la calibrazione attenta delle politiche monetarie diventano elementi chiave per garantire la stabilità economica a lungo termine.

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