Summit Biden – Xi Jinping: Un passo avanti nella complessa relazione tra USA e Cina
Politica
Una stretta di mano, sorrisi di rito e quattro ore di faccia a faccia in una scenografica residenza alle porte di San Francisco hanno segnato l'inizio di una nuova fase nei rapporti tra Stati Uniti e Cina. Il summit tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping ha visto un tentativo di ripresa del dialogo su tutti i fronti, compresi quelli militari, con l'obiettivo dichiarato di gestire responsabilmente la competizione e prevenire che le tensioni sfocino in conflitti in un mondo già tormentato.
L'incontro, svoltosi nella storica tenuta Filoli, 40 km a sud di San Francisco, è stato il primo di persona dopo un anno, ma il settimo tra i due leader che si conoscono dal 2011. Xi Jinping, non mettendo piede negli Stati Uniti dal 2017, è stato accolto da Biden in una location mantenuta segreta fino all'ultimo momento per evitare possibili contestazioni.
Il vertice si è concentrato su diversi fronti cruciali. Una delle prime intese è stata raggiunta sul tema del clima, con USA e Cina firmando una dichiarazione comune impegnandosi a collaborare contro una delle sfide più urgenti del nostro tempo: il cambiamento climatico. L'accordo prevede una maggiore cooperazione sul metano e il sostegno agli sforzi globali per triplicare l'uso di energia rinnovabile entro il 2030, offrendo un segnale positivo in vista della prossima Cop28.
Altri punti chiave dell'incontro includono un accordo riguardante la produzione e l'esportazione dei precursori chimici del Fentanyl, l'oppioide sintetico a basso costo responsabile di decine di migliaia di vittime negli Stati Uniti ogni anno. In cambio, Washington potrebbe revocare le sanzioni contro l'istituto di scienze forensi, accusato di collaborare alla repressione degli uiguri nello Xinjiang.
Tra gli sviluppi attesi, il ripristino della hotline militare cancellata da Pechino dopo la controversa visita di Nancy Pelosi a Taiwan nel 2022, insieme a un impegno a limitare l'uso dell'intelligenza artificiale nelle armi nucleari.
Il vertice, tuttavia, non ha evitato le discussioni su temi spinosi come la situazione in Medio Oriente e in Ucraina. Biden ha chiesto a Xi uno sforzo per la de-escalation in entrambe le regioni, sottolineando la responsabilità della Cina, principale alleato politico di Putin e sostenitore della causa palestinese. Inoltre, la questione di Taiwan ha evidenziato le divergenze, con entrambi i presidenti che pretendono garanzie reciproche di non interferenza nelle elezioni imminenti.
Dal punto di vista economico, Biden ha dipinto la Cina come una nazione con "problemi reali", ma ha escluso il decoupling, rilanciando gli scambi commerciali. Xi Jinping, dal canto suo, ha cercato di attirare il gotha dell'economia americana, sottolineando che la Cina è ancora un buon posto per investire, nonostante la crescente competizione. Tuttavia, le aziende statunitensi hanno espresso la necessità di rassicurazioni contro restrizioni e abusi.
Il summit ha segnato un passo avanti nella complessa danza tra le due superpotenze, ma le divergenze persistono, e il futuro dei rapporti tra USA e Cina rimane un terreno di sfida e negoziazione continua.
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