Tempo scaduto, le sanzioni per chi non ha inviato la dichiarazione IVA 2023

Il 2 maggio è scaduto il termine per l'invio della Dichiarazione IVA 2023 relativa all'anno d'imposta 2022. Tuttavia, per coloro che non hanno adempiuto all'obbligo, le conseguenze possono essere pesanti.

Innanzitutto, chi non ha inviato la Dichiarazione IVA entro la scadenza rischia di incorrere in sanzioni, come previsto dalla normativa fiscale. Tuttavia, se l'adempimento viene effettuato entro 90 giorni dalla scadenza, è possibile limitare l'importo delle sanzioni pagando una mora di 25 euro.

Superato questo termine, l'Agenzia delle Entrate considera la dichiarazione come omessa e le sanzioni previste sono più gravose. Se la dichiarazione viene presentata oltre i 90 giorni ma entro la scadenza della Dichiarazione IVA 2024 (anno d'imposta 2023), e comunque prima dell'inizio delle attività di accertamento, la sanzione va dal 60 al 120% dell'imposta dovuta, con un minimo di 200 euro. Se non sono dovute imposte, la sanzione si applica in misura fissa, da 150 a 1.000 euro.

Se invece la dichiarazione viene presentata oltre il termine fissato per la Dichiarazione IVA 2024 (anno d'imposta 2023), la sanzione prevista è proporzionale e va dal 120 al 240% dell'ammontare dell'imposta dovuta, con un minimo di 250 euro.

Per evitare di incorrere in queste sanzioni, è importante che i titolari di partita IVA rispettino le scadenze previste e presentino la Dichiarazione IVA entro i termini stabiliti.

Per inviare la Dichiarazione IVA, è possibile accedere al portale "Fatture e corrispettivi" dell'Agenzia delle Entrate, tramite le proprie credenziali, e selezionare la sezione "Dichiarazione annuale IVA" per inviare il documento.

In sintesi, il mancato invio della Dichiarazione IVA può comportare sanzioni molto pesanti, pertanto è importante rispettare i termini previsti e adempiere all'obbligo nei tempi stabiliti.

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Autore:

Redazione Rid Investment