Tensioni tra Pakistan e Iran: Una spirale di violenza che preoccupa la comunità internazionale
Politica
Il Pakistan ha risposto con forza agli attacchi subiti sul suo territorio, lanciando raid aerei nella provincia sudorientale iraniana del Sistan e Baluchistan. Gli attacchi sono stati diretti contro gruppi militanti anti-pachistani attorno a Saravan, al confine tra i due Paesi. Questo avvenimento ha scatenato una serie di reazioni a livello internazionale, con la Casa Bianca che esprime preoccupazione per una possibile escalation e il presidente Joe Biden che sottolinea la mancanza di sostegno al regime degli ayatollah nella regione.
Le tensioni tra Pakistan e Iran si sono intensificate negli ultimi giorni, con reciproche accuse di ospitare gruppi separatisti baluci lungo il confine comune. La situazione è diventata ancora più delicata dopo gli attacchi aerei del Pakistan in risposta agli attacchi iraniani contro il gruppo terrorista Jaish al-Adl. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per la possibile escalation di una crisi che coinvolge due Paesi con programmi nucleari.
Il premier pachistano ad interim Anwar-ul-Haq Kakar è tornato precipitosamente da Davos per gestire la situazione, mentre il ministero degli Esteri pakistano ha difeso l'operazione Marg Bar Sarmachar, sostenendo che gli attacchi avevano preso di mira terroristi pronti a colpire il Pakistan. D'altro canto, la tv di Stato iraniana ha denunciato la morte di 9 persone, tra cui 4 bambini e 3 donne, sottolineando la gravità dell'azione militare pakistana.
La reazione della comunità internazionale è stata variegata, con gli Stati Uniti che, sebbene non vogliano un'escalation, vedono negli attacchi pachistani un segnale della mancanza di sostegno per il regime iraniano nella regione. L'Unione Europea e la Turchia hanno espresso preoccupazione, mentre la Russia ha invitato a una massima moderazione e la Cina si è offerta come mediatrice per calmare le tensioni tra i due Paesi.
Intanto, nel contesto più ampio del Medio Oriente, le forze americane hanno lanciato un nuovo raid contro i ribelli Houthi in Yemen, in risposta agli attacchi alle navi nel Mar Rosso. I ribelli, sostenendo la Palestina, minacciano risposte potenti e schiaccianti, mentre il presidente Biden assicura che gli attacchi continueranno.
Il blocco marittimo attraverso il Canale di Suez ha già causato preoccupazioni sul fronte commerciale, con Bruxelles che, su iniziativa di Italia, Francia e Germania, sta valutando una nuova missione navale, la Aspis, per garantire la sicurezza della navigazione internazionale.
In questo contesto, è fondamentale che la comunità internazionale lavori insieme per evitare ulteriori escalation e cercare soluzioni diplomatiche che possano portare a una stabilizzazione della situazione in Medio Oriente.