Tunisia – Opposto nuovo rifiuto alla collaborazione sull’immigrazione

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Redazione Financial Panorama

Sono trascorsi poco più di due mesi da quando la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte si sono recati in Tunisia per siglare un memorandum d'intesa con il presidente Kais Saied. L'obiettivo era avviare una cooperazione su vari fronti, soprattutto per quanto riguarda la gestione dell'immigrazione. Tuttavia, da allora, i rapporti tra Bruxelles e Tunisi hanno subito un progressivo raffreddamento, culminato con l'annuncio shock di Saied di rifiutare i fondi europei.

L'accordo raggiunto nei mesi precedenti prevedeva che l'Unione Europea versasse centinaia di milioni di euro alla Tunisia per stabilizzare le finanze e affrontare le spese legate alla gestione dei migranti. In cambio, l'UE aveva chiesto la collaborazione della Tunisia per prevenire le partenze e gestire il flusso migratorio. Tuttavia, a metà settembre, si sono presentati i primi problemi quando una delegazione di europarlamentari è stata negata l'ingresso nel Paese, scatenando la reazione indignata degli eurodeputati.

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Dopo il rifiuto di accogliere la delegazione europea, i Socialisti hanno chiesto alla Commissione di sospendere il memorandum, mentre la premier italiana Giorgia Meloni ha sollecitato von der Leyen a sbloccare rapidamente i fondi destinati alla Tunisia. Da quel momento, la situazione diplomatica è rimasta in stallo, apparentemente senza soluzione.

La svolta arriva con l'annuncio di Kais Saied del rifiuto dei fondi europei. In una dichiarazione criptica rilasciata il 2 ottobre, il presidente tunisino ha dichiarato che la Tunisia accetta la cooperazione, ma rifiuta la carità e l'elemosina. Saied ha sottolineato che la decisione di respingere gli aiuti non è legata all'importo in questione, ma piuttosto alla difesa della sovranità nazionale e alla coerenza con lo spirito dell'intesa firmata a Tunisi.

Secondo Saied, la Tunisia, come molti altri paesi, ha sofferto a causa dell'attuale sistema globale che manca di giustizia e rispetto per la dignità umana. Egli ha ribadito che il suo Paese non vuole essere nuovamente vittima di questo sistema, così come i paesi da cui provengono le ondate migratorie. La decisione di rifiutare gli aiuti europei rappresenta quindi un atto di difesa della dignità e della sovranità tunisina.

Il rifiuto della Tunisia di accettare i fondi europei segna una significativa rottura nei rapporti tra il Paese nordafricano e l'Unione Europea. La questione solleva diverse sfide diplomatiche e solleva interrogativi sulla futura collaborazione tra le due parti. Mentre la Tunisia afferma di non volere pietà, ma rispetto, l'Unione Europea dovrà affrontare la sfida di bilanciare la gestione dei flussi migratori con il rispetto per la sovranità nazionale dei paesi coinvolti. La situazione attuale pone una serie di domande sulla direzione futura delle relazioni euro-tunisine e sulla capacità di entrambe le parti di trovare un terreno comune per affrontare le sfide comuni.

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