Un anno di successi e sfide per “Diana”: Acceleratore di innovazione della Nato
Impresa
Un anno fa, l'Organizzazione dell'Alleanza dell'Atlantico del Nord (Nato) ha lanciato il suo ambizioso programma di accelerazione, Diana, con l'obiettivo di intercettare e sostenere imprese impegnate in tecnologie dirompenti. Oggi, a un anno di distanza, Diana può vantare il successo nella selezione di 44 start-up provenienti da settori chiave come l'energia, le telecomunicazioni e la sicurezza informatica.
Le 44 start-up selezionate provengono principalmente da tre settori strategici: sicurezza energetica, telecomunicazioni e sorveglianza. Questa selezione mirata riflette l'urgenza della Nato nel proteggere il fabbisogno energetico, garantire la sicurezza delle telecomunicazioni e sviluppare nuovi sistemi di sorveglianza, sfide accentuate dagli eventi recenti, come l'invasione russa in Ucraina.
Diana ha ricevuto oltre 1.300 proposte da imprese innovative in risposta al bando del 19 giugno dello scorso anno. Le 44 start-up selezionate rappresentano una scelta attenta, evidenziata dalla qualità delle proposte ricevute. Le imprese coinvolte variano dai settori dell'intelligenza artificiale al quantum computing, dalla sicurezza informatica alle biotecnologie.
In parallelo a Diana, la Nato ha istituito il Fondo Innovazione, un fondo di venture capital multinazionale con un budget di un miliardo di euro. Questo fondo supporta finanziariamente le start-up selezionate, sottolineando l'impegno della Nato nel sviluppare nuovi strumenti per gli appalti militari e reclutare innovazioni dal settore civile.
Diana non è un'iniziativa isolata. L'acceleratore ha una prospettiva internazionale, coinvolgendo un network di acceleratori e centri di test in oltre novanta sedi nei paesi dell'Alleanza atlantica. Le start-up selezionate riceveranno un assegno di 100mila euro per i primi sei mesi di incubazione, con la possibilità di ottenere ulteriori 300mila euro al termine di questo periodo, se il supporto viene rinnovato.
Mentre Diana festeggia il suo primo anno di attività, il direttore generale Deep Chana anticipa che i settori sotto osservazione per il prossimo anno includeranno l'aumento delle performance umane e la riabilitazione, oltre alla ricerca di nuovi materiali e tecnologie spaziali.
In Italia, Diana ha stretto collaborazioni con l'acceleratore delle OGR di Torino e i centri di test di La Spezia e Capua, coprendo una vasta gamma di tecnologie in ambito aerospaziale, marittimo, aeronautico, big data e nuovi materiali.
Il primo anno di Diana è stato un successo, dimostrando il valore di un'iniziativa volta a promuovere l'innovazione nel settore della difesa. Con un occhio al futuro, Diana prosegue il suo impegno nell'identificare e sostenere tecnologie dirompenti che contribuiranno alla sicurezza e alla stabilità nell'Alleanza atlantica.
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