Utilizzo dei Pap Test per la diagnosi precoce del tumore ovarico
Salute
La ricerca scientifica compiuta dal team di esperti dell'Irccs Humanitas ha portato a una scoperta rivoluzionaria nell'ambito della diagnosi precoce del tumore ovarico. Attraverso un'analisi genetica avanzata condotta sui campioni prelevati per il Pap test, i ricercatori sono riusciti a individuare alterazioni molecolari specifiche del cancro ovarico anni prima che la malattia si manifestasse clinicamente.
Lo studio, pubblicato su 'Science Translational Medicine', rappresenta un significativo passo avanti nel campo della medicina preventiva, aprendo la strada a una nuova prospettiva diagnostica che potrebbe rivoluzionare l'approccio alla malattia. Il carcinoma ovarico sieroso ad alto grado (Hgsoc), il tipo più comune e aggressivo, costituisce il 70% di tutte le diagnosi e spesso viene rilevato in fase avanzata, rendendo la terapia più complessa e meno efficace.
Attualmente, in Italia, più di 5.000 nuovi casi di tumore ovarico vengono diagnosticati ogni anno, con circa 30.000 donne già in trattamento per la malattia. La diagnosi precoce assume un ruolo cruciale, poiché la sopravvivenza a 5 anni passa dal 30% per i tumori scoperti al terzo stadio a oltre il 90% per quelli identificati al primo stadio.
L'approccio innovativo sviluppato dai ricercatori Humanitas sfrutta i tamponi dei Pap test, comunemente utilizzati per lo screening dei tumori del collo dell'utero. Attraverso tecniche di analisi genomica, è possibile identificare precocemente l'instabilità genomica, una firma molecolare del tumore ovarico, aprendo nuove possibilità per la diagnosi precoce.
La chiave del successo di questa ricerca risiede nell'attenzione alla caratteristica molecolare delle cellule tumorali, ovvero la loro instabilità genomica. Già nelle fasi iniziali del processo di trasformazione tumorale, il DNA delle cellule neoplastiche presenta profonde anomalie nella sua struttura e organizzazione. Questa instabilità genomica si rivela essere una caratteristica primitiva e non condivisa con le cellule sane, fornendo una base solida per lo sviluppo di un test di diagnosi precoce.
Il lavoro di ricerca è stato condotto retrospettivamente su tamponi di Pap test prelevati anni prima della diagnosi da 113 donne con tumore ovarico, confrontandoli con i risultati dei Pap test di 77 donne senza diagnosi tumorale nei successivi anni.
I risultati ottenuti sono stati eccezionali, dimostrando che la tecnica utilizzata è in grado di riconoscere la presenza di DNA tumorale nei tamponi con anni di anticipo rispetto alla manifestazione della malattia. Questa è la prima volta nella ricerca sulla diagnosi del tumore ovarico che si ottengono dati così promettenti.
Tuttavia, gli esperti sottolineano l'importanza di condurre ulteriori studi prospettici su larga scala per confermare l'efficacia di questa tecnica diagnostica. L'obiettivo è avviare un ampio studio che coinvolga un gran numero di pazienti, valutando la reale capacità del test di rilevare tracce di DNA altamente instabile e predire con precisione lo sviluppo del tumore ovarico.
La ricerca è stata possibile grazie al sostegno di diverse fondazioni, tra cui la Fondazione Alessandra Bono, la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro e l'Alleanza contro il cancro. Il contributo di Rinascente attraverso Fondazione Humanitas per la ricerca garantirà la prosecuzione degli studi, gettando le basi per un futuro in cui la diagnosi precoce del tumore ovarico diventerà una realtà concreta, salvando potenzialmente molte vite.
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