Violazione del copyright nel mondo dell’AI: OpenAI e Microsoft sotto accusa

Nel sempre crescente panorama delle controversie legali legate all'Intelligenza Artificiale (IA), nuove accuse sono state mosse contro le aziende leader del settore, OpenAI e Microsoft. Mentre OpenAI ha già affrontato diverse denunce in passato, è la prima volta che Microsoft viene coinvolta direttamente in una controversia di questo genere.

L'autore Julian Sancton, noto per il libro "Madhouse at the End of the Earth: The Belgica’s Journey Into the Dark Antarctic," ha presentato una denuncia contro entrambe le società a nome di altri autori. L'accusa principale è quella di utilizzare opere coperte da copyright per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale generativa, senza ottenere il consenso degli autori e senza corrispondere alcun compenso.

La denuncia sostiene che OpenAI e Microsoft hanno costruito un empireo valutato in diversi miliardi di dollari, lucrando enormemente attraverso l'utilizzo di materiale protetto da copyright. In particolare, l'attenzione è stata rivolta al chatbot di Microsoft, che, secondo l'accusa, sfrutta tecnologia sviluppata da OpenAI. Sancton cerca un risarcimento danni e un'ingiunzione per bloccare l'ulteriore utilizzo dei dati.

OpenAI ha risposto alle accuse affermando più volte che i contenuti generati da ChatGPT non possono essere considerati opere derivate, negando così la violazione del copyright. D'altra parte, Microsoft si trova ad affrontare per la prima volta un'accusa di questo genere, con la prospettiva di dover difendere la propria posizione in tribunale.

Curiosamente, un giudice federale ha recentemente respinto una denuncia simile presentata da Sarah Silverman contro Meta. La denuncia di Silverman, presentata all'inizio di luglio, è stata respinta perché non è stato possibile stabilire una chiara violazione del copyright.

In risposta a queste controversie, negli Stati Uniti si stanno svolgendo discussioni sulla necessità di introdurre una legislazione specifica che regoli l'uso di opere protette da copyright nell'addestramento di modelli di intelligenza artificiale. Tuttavia, sembra che il settore abbia finora evitato volontariamente di affrontare il problema in maniera più approfondita, temendo forse l'impatto economico di eventuali regolamentazioni.

Il caso rappresenta una delle molte sfide legali che le aziende tecnologiche devono affrontare nell'era dell'IA. Mentre la tecnologia continua a progredire rapidamente, la necessità di un equilibrio tra innovazione e protezione dei diritti d'autore diventa sempre più urgente. Resta da vedere come questa controversia si svilupperà e se porterà a cambiamenti significativi nel modo in cui le aziende trattano i materiali protetti da copyright nel campo dell'Intelligenza Artificiale.

PUBBLICITÁ

Puoi seguirci anche sulle nostre piattaforme social

Altri articoli